Progetto 2009

Hal Far, Malta

“Onde radio ad Hal Far”

in collaborazione con l’Associazione John XXIII Peace Lab

 

Nel 2009 a Malta…

Vi ricordate? Eravamo nomadi: noi, l’umanità.
L’emigrazione è il motivo della presenza dell’uomo in tutte le regioni del nostro pianeta, anche le più inospitali. Analizzando la questione dal punto di vista storiografico, ci si rende conto che la storia dell’umanità si è formata anche attraverso l’emigrazione. Analizzandola dal punto di vista dell’attualità è importante rendersi conto che stiamo parlando di un fenomeno ineluttabile e inarrestabile.
La popolazione mondiale a fine 2008 è arrivata a 6 miliardi e 829 milioni e il ritmo di crescita, anche se rallentato rispetto al passato, non si è interrotto. Nel 2025 gli abitanti della Terra saranno 8 miliardi e la loro concentrazione crescerà soprattutto nelle città dei paesi in via di sviluppo, dove un terzo della popolazione vive in baraccopoli. Contemporaneamente nei paesi a sviluppo avanzato, come l’Italia, rimarrà solo un quinto della forza lavoro mondiale. In Europa è prevista la diminuzione di 38 milioni di persone; in Africa l’aumento di un miliardo. Le persone che soffrono la fame sono 1 miliardo, e alla fine del 2008 sono state 42 milioni le persone costrette alla fuga da guerre e persecuzioni.

Le persone scappano dalla fame e dalla guerra, se appena possono farlo. Una campagna di sensibilizzazione sui richiedenti asilo e i rifugiati diceva “Tu avresti fatto lo stesso”.
I viaggi per fuggire da carestie, povertà e miseria, da guerre e violenza tracciano molti sentieri. Uno dei più terribili ci passa accanto.

“Morire di frontiera. Accade da vent’anni lungo i confini dell’Europa. Sono soprattutto naufragi, ma non mancano incidenti stradali, morti di stenti nel deserto come tra le nevi dei valichi montuosi, piuttosto che uccisi da un’esplosione negli ultimi campi minati in Grecia, dagli spari dell’esercito turco o dalle violenze della polizia in Libia. Dal 1988 a oggi 14.850 morti documentate, tra cui si contano 6.441 dispersi. Nel Canale di Sicilia tra la Libia, l’Egitto, la Tunisia, Malta e l’Italia le vittime sono 4.183, tra cui 3.059 dispersi.” Così inizia il rapporto di Fortress Europa, Osservatorio sulle vittime dell’emigrazione.
È sul Canale di Sicilia che vogliamo, quest’anno, puntare lo sguardo. È lì che passano i più tragici viaggi della speranza: gommoni e barchette colme fino all’inverosimile di persone in fuga, uomini, donne e bambini. La grande maggioranza di queste persone proviene da paesi devastati dalla guerra: Eritrea, Somalia, paesi del Corno d’Africa e del Medio Oriente. Se riescono a essere messi in condizione di presentare domanda di asilo o di protezione umanitaria, ottengono risposte positive in più del 57% dei casi. Un numero percentuale enorme, che deve farci riflettere.

Per il Natale 2009 il Xmas Project abbiamo scelto di sostenere l’Associazione John XXIII Peace Lab fondata dal padre francescano Dionysius Mintoff, che da più di trent’anni si occupa, a Malta, di dare sostegno e aiuto alle persone che giungono sull’isola con i barconi dei viaggi della speranza.

Peace Lab offre assistenza pratica e concreta e, oltre a questo, promuove programmi di educazione e informazione, allo scopo di favorire l’integrazione degli emarginati.

Il Librosolidale del Natale 2009 si è occupato di Peace Lab e del suo progetto di avviamento di una radio, che dovrà essere una voce amica, un collegamento con il mondo e soprattutto una fonte di informazione, educazione e notizie per i migranti e richiedenti asilo che si trovano a Malta.

John XXIII Peace Lab
ZRQ 2609 Zurrieq
Hal Far, Malta
T (+356) 2168 9504
F (+356) 2154 1591
info@peacelab.org
www.peacelab.org

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